Rabbia. Rabbia e nausea

Rabbia. Rabbia e nausea.

Questo è quello che provo in questo momento, questo è quello che provo ascoltando i detrattori politici e non, del Reddito di cittadinanza.

Scegliere di eliminare, a partire dal 2024, la misura che ha letteralmente salvato migliaia di famiglie negli ultimi anni, è incosciente, scellerato… cattivo.

Mi fa rabbia ricevere i vostri messaggi di rassegnazione e panico, perché i percettori del reddito, udite udite, VOGLIONO lavorare ma nella stragrande maggioranza dei casi non riescono a trovare lavoro.

Mi fa rabbia ascoltare questa frase senza senso: “chi può lavorare deve lavorare”. Ma va!?

Il problema è che l’ Italia e in particolare il sud non è la Svizzera (dove la disoccupazione è così bassa che licenziano i dipendenti dei centri di collocamento).

Come si farà in appena un anno a risolvere il problema della disoccupazione italiana?

Chi non riuscirà a trovare lavoro, cosa farà?

Ve li ricordate quei “suicidi di Stato” che negli ultimi quattro anni sembravano quasi scomparsi? Cosa ne sarà di queste persone?

Obbligare poi ad accettare la prima offerta di lavoro che si riceve è l’esaltazione del lavoro inteso come schiavitù, dove poter pensare di fare qualcosa per cui si è studiato o seguire le proprie inclinazioni è praticamente impensabile, un’utopia. Un lusso.

Tutto questo, ciliegina sulla torta, senza neanche prevedere il salario minimo, esponendo quindi migliaia di persone a sfruttamento e paghe da fame.

Tutto questo mentre nel resto d’Europa si va esattamente in direzione opposta. Senza parole.

Saremo in trincea per difendervi, ve lo prometto.

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