Palermo 19 luglio, commemorazione della morte di Borsellino

Paolo Borsellino M5S

Qualche anno fa sono stata a Palermo in occasione della commemorazione della morte del giudice Paolo Borsellino.
Non so se si possa mai descrivere il senso di vuoto e rabbia che si prova, altrove e in particolare nel luogo dell’attentato, ogni 19 luglio.

Ero sul monte Pellegrino, nel castello da cui si ipotizzò che fosse stato azionato il telecomando che avrebbe dovuto far esplodere il tritolo in via D’Amelio.

Quello che avrebbe ucciso Paolo.

Mi soffermai a guardare il “panorama”, non so per quanto tempo.

Il primo pensiero andò ad un film, “Le mani sulla città” di Francesco Rosi:
Palermo come Napoli.

E poi da lì gli anni son volati fino ad arrivare a Vito Ciancimino, alla politica corrotta e a quella terra meravigliosa e deturpata, proprio come la mia.

E poi… poi eccolo lì, il palazzo dove viveva la madre del Giudice, quella visita che gli costò la vita. Provai ad immaginare la scena.

Occhi e pugni chiusi, stretta al cuore. Rabbia.

E’ quella la rabbia che mi dà la forza di non piegarmi alle regole dei più furbi e di non restare zitta, mai. A ribadire i principi di onestà, legalità, correttezza etica.

Caro Paolo io di te non mi ricordo, ero troppo piccola. Ma stai pur certo che ti penso spesso e non sai quanta forza mi dà il tuo gesto ogni volta che sento di combattere inutilmente.

Hanno ucciso te ma non la speranza che le cose possano cambiare.

Quel giorno c’erano le agende rosse, giornalisti, associazioni. E c’erano tanti giovanissimi che non erano belli… di più.

Grazie Paolo, ovunque tu sia, grazie.

Grafica M5S Borsellino

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