Giulia, che dolore

Come spesso succede quando accadono drammi del genere, sento parlare di inasprimento delle pene.E invece no, non è questa a mio avviso la strada per arginare il dramma.È dalle scuole che si comincia, è da lì.Dall’educazione sentimentale e affettiva che ancora non esiste. I bambini sanno dove si coltiva la barbabietola da zucchero ma non come riconoscere e gestire le proprie emozioni.Gli adolescenti sanno risolvere un’equazione algebrica ma non sanno come comprendere la tempesta emotiva tipica di quegli anni.Ancora, l’Italia è l’unico Paese in Europa che non prevede la figura dello psicologo scolastico, essenziale per intercettare situazioni a rischio.Ecco, io credo che le urgenze siano queste; prendersi cura della salute mentale dei più piccoli, dei giovani e giovanissimi. I bambini di oggi sono gli uomini del domani, ed è da loro che urge ripartire.Si può fare.Si deve fare.Per Giulia e per tutte le donne uccise per mano degli uomini. Per vivere in un Paese senza violenza.

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