Mascherine riutilizzabili: rispettare salute e ambiente

Fin dall’inizio di questa emergenza sanitaria, appena è stato possibile, ho preferito l’utilizzo di mascherine riutilizzabili rispetto alle chirurgiche. 
Il motivo ovviamente è legato alla questione ambientale e allo smaltimento di milioni e milioni di mascherine monouso. 

Qualche tempo fa in un’ interrogazione ho parlato del collegamento che intercorre tra inquinamento e diffusione dei coronavirus. 
Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che chi vive in territori che presentano un alto grado di inquinamento (mi riferisco alla presenza di particolato atmosferico nell’aria) correrebbe maggiori rischi di contrarre il Covid-19 rispetto a chi, invece, vive in zone più salubri. 

Infatti: “in condizioni di stabilità atmosferica e alte concentrazioni di PM, le micro-goccioline infettate contenenti il coronavirus SARS-CoV-2 possono stabilizzarsi sulle particelle per creare dei cluster col particolato, aumentando la persistenza del virus nell’atmosfera”. 

Come ha giustamente sottolineato la collega Ilaria fontana in un’interrogazione, l’approvvigionamento di 11 milioni di mascherine monouso al giorno per gli studenti produrrà inevitabilmente fino a 110 tonnellate di rifiuti ogni giorno. Una cifra che potrebbe raggiungere complessivamente le 10.000 tonnellate entro la fine del 2020. Anche la commissione Ecomafie si è espressa, ponendo un problema di impatto ambientale che si va a generare con l’utilizzo del monouso. 
Ovviamente non si discute sulla necessità di tutelare la salute dei nostri studenti e mettere in atto le dovute misure preventive. Tuttavia, è necessario approfondire il tema delle mascherine riutilizzabili e favorire l’utilizzo di queste ultime. 

Corriamo il rischio di ritrovarci in un circolo vizioso: più si inquina, maggiore è il rischio di contagio, maggiore è la necessità di mascherine, si crea maggiore inquinamento, e così via.

Ambiente e salute sono intrinsecamente connessi e confido in una maggiore consapevolezza da parte di tutti.

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*