Chiarimenti e novità lavoratori stagionali

Come sappiamo, purtroppo, il settore del turismo è quello che per le sue stesse caratteristiche sta pagando, a causa di questa crisi, uno degli scotti più alti. 
Se pensiamo di essere alle porte della stagione estiva, per il nostro territorio (come d’altronde per l’Italia intera) si trasforma in un vero e proprio dramma per tantissime persone. Lo so bene.
Uno dei problemi più sentiti sta riguardando i lavoratori stagionali. 

In questi giorni stanno arrivando le risposte negative da parte dell’INPS per quanto riguarda il sussidio di 600 euro previsto nel Decreto Cura Italia di marzo. 
So che siete arrabbiati, mi avete scritto in tanti, con alcuni sono in costante contatto. 
So che vi siete sentiti esclusi, dimenticati, invisibili.
Da settimane, insieme a tanti colleghi del Movimento 5 Stelle, mi sto impegnando per portare la vostra voce al Governo. 

Per far fronte a questa situazione, tra la fine di aprile e inizio maggio è stato pubblicato un decreto interministeriale del Ministero del Lavoro con il Ministero dell’Economia che ha ampliato la platea dei lavoratori che possono accedere al “Fondo di ultima istanza” previsto dal Decreto Cura Italia. 
Ovvero: 
Risultano inclusi i lavoratori di cui all’art. 2, comma 1 lett. a) “i lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quello del turismo e degli stabilimenti termali che hanno involontariamente cessato il rapporto di lavoro tra il 1 gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno 30 giornate nel medesimo periodo.”

Uno dei problemi più comuni, infatti, è legato al fatto che tanti lavoratori stagionali non risultano registrati come “lavoratori stagionali del turismo” a causa dei codici Ateco di riferimento e/o non sono stati riconosciuti come lavoratori stagionali. 
Questo è un settore estremamente frammentato da un punto di vista contrattualistico che prevede le più svariate forme di impiego: dai commessi ai bagnini, dagli ncc alla diportistica. 
E di categorie da citare potrebbero essercene ancora tante altre. 

Proprio qualche ora fa la Ministra Nunzia Catalfo si è soffermata su tale problematica, queste alcune sue parole: 

“Trovare una soluzione è un mio preciso dovere. Per questo ho subito chiamato sia l’Istituto sia i consulenti del lavoro e insieme a loro sto lavorando per farlo nel più breve tempo possibile”

Nei prossimi giorni, pertanto, INPS pubblicherà una circolare esplicativa che illustrerà a quei lavoratori esclusi come accedere al contributo.

▶️ Qui il post per intero della Ministra: https://bit.ly/2Tckg46

▶️ Qui il decreto interministeriale che amplia il fondo: https://bit.ly/2yVc69n

Oltre a queste doverose informazioni, voglio condividere, col cuore, anche un pensiero: dobbiamo remare nella stessa direzione. 
Minacciare violenza e rivolte sociali in questo momento potrebbe solo danneggiarci ulteriormente e se pensate che con la caduta di questo Governo i problemi finiranno come per magia… beh non è così. Chi oggi racconta il contrario soffia vigliaccamente sul fuoco delle paure degli italiani. 

E, per favore, non venitemi a ripetere per l’ennesima volta quel famoso detto napoletano che, tradotto, viene così: “il sazio non crede a chi sta a digiuno”.
Vengo da una famiglia che ha compiuto dei sacrifici e non mi sono trovata nessun posto di lavoro “ereditato”. Ho lottato e lotto esattamente come tanti giovani della mia sfortunata generazione nati da Roma in giù. 
Tutto questo me lo ricordo ogni giorno e come me tanti altri deputati e senatori del Movimento 5 Stelle. 

Inveire contro di noi significa, a mio avviso, indebolire coloro che nonostante tutto (ricordo sempre che non siamo mai stati né siamo al Governo da soli) più riescono a mettersi nei panni di quelli che da un giorno all’altro hanno visto in pericolo quello che hanno o che stavano costruendo. 
Perché prima avevamo vite “Normali”, perché non siamo “Figli di”, perché non camperemo di politica.
Non siamo perfetti, lo so. Ma insieme possiamo migliorare, pure nel bel mezzo di una pandemia.

Aiutiamoci.

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